Gioiaotto
Torna alla Lista di Progetti- Sede
- Milano, Italia
- Anno
- 2014
L’edificio originariamente denominato ‘Residence Porta Nuova’, ultimato nel 1973 su progetto di Marco Zanuso e Pietro Crescini, è rappresentativo di una serie di interventi nell’area di Porta Nuova e resta un segno importante dell’attività architettonica di quel periodo, tipico di un certo clima milanese.
La matrice ‘orizzontale’ dell’edificio è appunto una delle sue caratteristiche, e in questo segno distintivo il nostro progetto ha fatto del suo rapporto con la strada uno dei punti di forza, così come del contrasto con la verticalità delle nuove costruzioni.
Un’analisi filologica e attenta del manufatto di Zanuso, unita ad un nuovo percorso progettuale che fa del dettaglio la propria forza, offre agli spazi di Gioiaotto una flessibilità ed una luminosità interna in piena sintonia con l’ architettura contemporanea, supportate dal prestigio di un immobile unico e aderente alla memoria storica Milanese.
La hall d’ ingresso da subito pone in contrasto superfici ruvide che rifrangono mentre altre riflettono la luce naturale diurna e quella artificiale notturna.
All’ interno dei piani un grande serramento segue il passo strutturale in orizzontale e si tripartisce in verticale. La parte superiore, opaca ed inclinata, indirizza la luce naturale sull’ intradosso del soffitto. La parte di mezzo, completamente trasparente e apribile mette in comunicazione l’ambiente lavorativo con l’esterno mentre la parte inferiore alterna archivi in adiacenza alla postazioni e mobiletti copri fancoil. Il passo dei serramenti all’ interno è sottolineato da pinne in vetro extrachiaro che aumentano la flessibilità interna permettendo l’installazione in grande libertà delle eventuali pareti mobili, mentre all’ esterno tramite l’ alternanza di pinne in vetro extra-chiaro ed in vetro colorato in pasta grigio chiaro. Davanti ai pilastri si trovano dei box in lamiera microforata-pressopiegata. Nella parte dell’ hotel invece il passo dei serramenti esistenti è evidenziato attraverso l’alternanza di lame in vetro trasparente messe in discontinuità da pinne e box in legno.
Come per la parte degli uffici il piano terra ha un ritmo di moduli trasparenti, sempre in vetro per garantire la massima connessione nell’ esporre gli accessi dell’ edificio nel suo attacco a terra, messa in discontinuità dalle parti opache strutturali coperte dai serramenti serigrafati su due livelli per aumentare l’ effetto tridimensionale della facciata.