Pichi 12
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- Via Pichi 12, Milan, 20143 Milano, Italia
- Anno
- 2023
- Cliente
- Consorzio Cooperative Lavoratori
- Team
- Filippo Pagliani, Michele Rossi, (Founding Partners), Alessandro Rossi, (Project Director), Alberto Ficele, (Project Leader), Sharon Ambrosio, Alexia Caccavella, Antonio Cinquegrana, Sofia Dalmasso, Andrea Dalpasso, Lorenzo Merloni, Andrea Riva, Cristina Tudela Molino, Marco Vitalini, (Architects), Antonio Cavallo, Mario Frusca, Stefano Venegoni, (Visualizers), Marinella Ferrari, (Graphic Designer)
- Arch. Marinella Nidasio
- Direzione Lavori Generale
- Ing. Mauro Grossi
- Direzione Lavori e strutture
- Impresa edile Mariani
- Esecutore delle opere
- Mariani Srl
- General Contractor
Un progetto discreto ed elegante che reinterpreta il modernismo dell’architettura residenziale milanese
Originariamente pensato per un’utenza abitativa di studenti e giovani professionisti legata ai vicini poli universitari, Naba e Bocconi, il progetto Pichi 12 si è sviluppato nella sua forma definitiva come una residenza per una fruizione più diffusa, con un segno architettonico che non invoca all’iconicità per farsi discreto nel tessuto urbano in cui si inserisce, in prossimità dei Navigli a Milano.
Il progetto reinterpreta il modernismo dell’architettura residenziale milanese e si caratterizza con elementi distintivi decisi, quali un gioco di volumi puri intonacati di bianco e dettagli architettonici di logge e finestre rivestiti in lamiera.
La corte aperta, riferimento al cortile urbano che nelle residenze storiche milanesi è sempre interno e privato, si apre qui alla vita pubblica e funge da filtro tra l’individualità dell’abitare e la collettività della convivenza urbana.
L’edificio si sviluppa su tre piani, con il piano terra riservato ai locali per le attività comuni e la socializzazione. Gli appartamenti, di diverse tipologie abitative, sono pensati per accogliere una comunità diversificata e garantire, a tutte le metrature, una buona qualità abitativa.
Per la sua realizzazione sono state studiate tecnologie di costruzione a secco e utilizzati materiali che creino contemporaneamente leggerezza e solidità come l’acciaio.
Le facciate si snodano in volumi semplici e geometrici, con gli spazi delle logge scavati in negativo che creano un andamento discontinuo ma armonico tra i pieni e vuoti, tra le aperture e punti ciechi. Gli svuotamenti delle logge sono stati rivestiti con un materiale che richiama il clinker, omaggio a un rivestimento molto usato nelle facciate milanesi a partire dagli anni ’40 del secolo scorso. Il verde foresta delle logge è l’unica nota colorata dell’edificio, che arretra rispetto al bianco delle facciate dei volumi, in sintonia col verde della vegetazione della corte interna.