Furla Headquarters “Progetto Italia”
Tavarnelle Val di Pesa, Firenze, Italia
- Architetti
- GEZA - Gri e Zucchi Architettura
- Sede
- Tavarnelle Val di Pesa, Firenze, Italia
- Anno
- 2021
- Cliente
- FC Immobiliare spa
- Team
- Stefano Gri, Piero Zucchi, Alessia Dorigo, Marjana Dedaj, Stefania Anzil, Elisa Mansutti, Beatrice Pellos, Francesco Tessaro, Giulia Marcon, Roberto Pasquali, Clemens Kusch
- Progetto Strutture e Direzione Lavori
- Biagini Studio di Ingegneria
- Progetto del Paesaggio
- LAND Italia
- Progetto Impianti
- Consilium Servizi d’Ingegneria
- Consulente Acustico
- Sacha Slim Bouhageb
- Geologo
- ProGeo Engineering srl
- Supervisione Cliente
- Dott. Andrea Varini
Furla Headquarters “Progetto Italia”: progetto di architettura industriale e uffici integrato nella natura, dove qualità dei luoghi di lavoro e sostenibilità si incontrano con il paesaggio.
La nuova sede produttiva e operativa della Furla sorge a Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze, immersa nella zona del Chianti. Il progetto si confronta con un tema fondamentale: l’inserimento dell’architettura per l’industria nel paesaggio italiano e offre l’occasione per ripensare la qualità del luogo di lavoro.
Il progetto vede l’architettura e la natura fondersi da nord a sud e da est a ovest, rispettando l’equilibrio e creando relazione con gli elementi tipici del panorama del Chianti, fatto di vedute collinari, antichi borghi e piccoli nuclei agricoli.
Furla occupa una superficie complessiva di 42.000 mq, di cui 18.300 mq edificati, con tre corpi principali: uno destinato agli uffici, due ai laboratori e alla logistica. Tutti pensati per integrarsi nel modo meno invasivo al paesaggio, assecondando l’andamento naturale della collina, quasi mimetizzandosi con l’ambiente circostante e armonizzandone così l’impatto estetico.
Il disegno degli spazi aperti è l’elemento principale dell’impianto progettuale. La morfologia del terreno viene rispettata e valorizzata nei tre elementi fondamentali, il viale di accesso, i terrazzamenti e la piazza Furla, che disegnano i “vuoti” attorno ai volumi degli edifici.
La natura supera i confini fra interno ed esterno grazie a un sistema di patii e di tetti verdi con vista sull’area boschiva. Un grande gruppo di querce secolari viene conservato e valorizzato, mitigando così l’area adibita a parcheggio.
L’ingresso principale riprende l’archetipo degli accessi alle ville toscane: un filare ordinato di cipressi che accoglie il visitatore e descrive il percorso d’accesso. Tale ritmo viene riproposto sulla facciata degli edifici con lamelle filtranti frangisole che controllano e mediano la luce a seconda dell’orientamento e delle stagioni, proteggendo dai raggi diretti del sole e distribuendo l’illuminazione all’interno degli spazi di lavoro. Questo sistema favorisce inoltre l’inerzia termica con conseguente riduzione dei costi energetici.
Lungo il viale si dispongono in armonica successione di piani gli edifici, sfalsati in pianta e posti su livelli diversi per ospitare le differenti attività del quartier generale, il parcheggio integrato alla morfologia del terreno, e la piazza Furla, punto focale dell’asse che segna l’arrivo e l’ingresso principale.
Da questo punto panoramico, concepito come cuore dell’azienda, si accede sia alla parte direzionale, sia alla parte produttiva, realizzando così un connubio perfetto tra uffici e laboratori, che seppure organizzati in volumi diversi, sono organicamente collegati da percorsi interni.
L’ingresso agli uffici, con la reception a doppia altezza e la grande hall all’aperto diventano il punto in cui i limiti tra architettura e paesaggio si fondono.
Gli interni sono stati progettati in modo da avere una concreta flessibilità di layout. L’ordinata sequenza degli uffici è scandita da patii verdi, spazi di relazione, come sale riunioni, break area e showroom.
I patii e le coperture verdi degli uffici creano una grande permeabilità tra interno ed esterno, dando vita a luoghi dove le persone possono lavorare, ma anche rilassarsi a contatto con la natura.
Il sistema di lavoro diventa organico come l’edificio che lo ospita. Spazi più rigidi si alternano a spazi più fluidi, in una relazione armoniosa con la natura, grazie all’ingresso del verde e alla luce mediata dal sistema di facciata in lamelle verticali disposte secondo l’orientamento solare.
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