Schiattarella Associati. Lo studio
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- 2017
Schiattarella Associati ha recentemente trasferito la propria sede in Piazza Mincio aRoma, il centro simbolico del Quartiere Coppedè che rappresenta un’icona urbana del ‘900.
“ Il cambio di sede in questo frammento di città, un luogo unico per la forte personalità architettonica e l’esuberante apparato decorativo, è la conseguenza logica della nostra evoluzione professionale, che in pochi anni ci ha portato a trasformarci in una realtà di livello internazionale ” raccontano gli architetti.
Lo studio di 600 metri quadri è collocato nell’attico di Palazzo Cabiria - un edificio tra i più significativi del quartiere, caratterizzato dall’ingresso monumentale ad arco con motivi decorativi a coda di pavone - dal cui loggiato si gode il panorama esteso sui Castelli Romani, fino ai Monti Tiburtini e l’arco di montagne che circondano Roma. Per il recupero della sede, Schiattarella Associati ha sviluppato un progetto di interni minimale, mantenendo gli elementi esistenti ed unendoli ad alcuni pochi ed essenziali interventi di rinnovo.
Come spiegano gli architetti : “ I soffitti decorati, le pavimentazioni in graniglia di cemento e parquet inchiodato dei primi del Novecento, una stanza interamente
affrescata o il balcone affacciato sulla fontana della piazza e le logge che circondano gli spazi di lavoro, costituiscono un patrimonio identitario che abbiamo scelto non solo di preservare ma se possibile, di valorizzare. A questi ‘valori’ abbiamo affiancato segni della contemporaneità, in modo esplicito e senza compromessi, cercando la contaminazione e mettendo in risonanza linguaggi apparentemente inconciliabili ”.
All’ingresso dello studio, lo spazio della segreteria è definito da una grande scrivania realizzata artigianalmente in lastra di acciaio cerato, che interagisce con gli stucchi e le cornici in legno verniciato e sembra sospesa sul pavimento originale di cementine bianche e nere.
Proseguendo, un lungo corridoio dialoga con il soffitto decorato e definisce il percorso su cui affacciano i vari ambienti di lavoro ( le sale progetto, la sala riunioni, gli uffici dei partner ), marcato da una mensola in acciaio e vetro dove trovano spazio plastici, prototipi, sperimentazioni e modelli di studio dei vari progetti che rendono chiara l’idea della densità e della complessità dei processi creativi dello studio.
“L’allestimento ribadisce il manifesto culturale dello studio: la dialettica passato/
presente è vista come una opportunità per arricchire il linguaggio dell’architettura:
profondo rispetto del passato, ma anche orgoglio del contemporaneo rivendicando per entrambi pari dignità e ruolo nel flusso della storia”.